ISA: la rivolta dei tributaristi

Per oggi e domani, 30 settembre e 1° ottobre è previsto uno sciopero dei tributaristi, avvocati e commercialisti, come forma di protesta per la mancata disapplicazione degli ISA 2019 (riferiti all’anno fiscale 2018), chiesta al nuovo ministro appena insediatosi.

Pietra dello scandalo le difficoltà informatiche riscontrate da molti operatori del settore nella compilazione degli ISA e il sospetto che la raccolta delle informazioni e il conseguente punteggio ottenuto dal singolo contribuente o dalla azienda (punteggio dal quale possono dipendere eventuali futuri controlli e sgravi fiscali e burocratici), non sia del tutto trasparente.

Da molto tempo i tributaristi chiedono a gran voce una riforma del settore tributario, che metta finalmente mano a tutto il sistema, che, solo per citare un esempio, dal 2015 a oggi ha assistito all’entrata in vigore di 60 novità fiscali. Non ultimi appunto gli ISA, la cui genesi viene considerata poco trasparente. Il codice sorgente del software per esempio non è pubblico, quindi nessuno conosce in funzionamento dell’algoritmo.

Gli ISA salutati pochi mesi fa come il superamento degli studi di settore e come una novità che avrebbe, nelle intenzioni, facilitato il compito del contribuente o degli intermediari, relativamente alle comunicazioni con l’Agenzia delle Entrate.

Fin da subito sono stati molti i professionisti scettici, non tanto per l’idea, che nelle intenzioni pare assolutamente positiva, di migliorare la comprensione della situazione fiscale del contribuente, ma nelle modalità prescelte. Benché il principio sia più che rispettabile l’applicazione non ha trovato riscontro positivo negli addetti ai lavori.

Fin dalle prime compilazioni sono emerse, infatti, incongruenze fra i dati inseriti e i punteggi ottenuti da parte di molti contribuenti che si sono visti assegnare punteggi troppo bassi, indice quindi di poca affidabilità fiscale e conseguentemente della possibilità di venire sottoposti a controlli automatici da parte di Agenzia delle Entrate.

È di pochi giorni fa la risposta ufficiale del sottosegretario all’economia Beretta a due interrogazioni presentate in commissione finanze. Beretta ha ufficializzato che gli ISA non saranno disapplicati, cercando di fugare i dubbi su alcune possibili criticità. In primis le revisioni del software, accusate di aver complicato ulteriormente il processo, sembrano essere in realtà riferite solo ad alcuni indici e non a tutti.

Un altro punto a sfavore degli ISA riguarderebbe i dati precompilati forniti da Agenzia dell’Entrate e utili ai fini dell’ottenimento del punteggio, per i quali alcuni contribuenti hanno individuato delle criticità. Beretta ha specificato come in questi casi sarà possibile per il contribuente accertarsi della correttezza dei dati e modificarli manualmente.

Infine, in fase di compilazione degli ISA i contribuenti che ritengono di non vedere adeguatamente rappresentata la loro situazione fiscale, hanno la possibilità di utilizzare il campo “note aggiuntive”, una serie di comunicazioni che potranno rappresentare per l’Agenzia delle Entrate un cospicuo bagaglio informativo utile ai fini della valutazione della situazione fiscale del singolo contribuente oltre che per le possibili future attività di analisi.